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Rom'antich'e mmoderna Lo straporto der burrò
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

L'AMICO DE MUCCIO1

     Eh, Mmuccio mio, si2 nun ce provi mai,
Come vòi fà ffurtuna in ne l’amore?
Te l’ha da chiede3 lei?! Tu ffàtte4 core,
Pròvesce5 co’ ffranchezza, e vvederai.

     Ecco, Muccio, er conzijjo ppiù mmijjore
Che tte pò ddà un amico che ttu hai.
Pròvesce: e cche ssarà? Ggià ttu lo sai
Che ffra Mmodesto nun fu mmai priore.6

     Queste sò7 ccose che cce vò ttalento.
In ste sorte d’affari èssi8 contrito
Che tutto nassce da capì er momento.

     La donna? Un zartarello,9 una bbevuta,
Un crapiccio, una stizza cór marito,
Pìjjel’allora, e tte la do ffuttuta.

6 aprile 1834

  1. Giacomuccio.
  2. Se.
  3. Chiedere.
  4. Fàtti.
  5. Provaci.
  6. Proverbio.
  7. Sono.
  8. Sii.
  9. Saltarello: cognitissimo ballo romano, che riscalda assai.

Note

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