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ANALISI RIFLESSIVA


DELLA FIABA


L’AMORE DELLE TRE MELARANCE


rappresentazione divisa in tre atti


Io me n’andrò colla barchetta mia,
    Quanto l’acqua comporta un picciol legno;
    E ciò, ch’io penso colla fantasia,
    Di piacere ad ognuno è il mio disegno;
    Convien, che varie cose al mondo sia,
    Como son varii volti, e vario ingegno;
    E piace all’uno il bianco, all’altro il perso,
    O diverse materie in prosa, e in verso.


Ben so, che spesso, come già Morgante,
    Lasciato ho forse troppo andar la mazza,
    Ma, dove sia poi giudice bastante,
    Materia c’è da camera, e da piazza:
    Ed avvien, che chi usa con gigante
    Convien, che se ne appicchi qualche sprazza,
    Sicch’io ho fatto con altro battaglio
    A mosca cieca, o talvolta a sonaglio.

Pulci, Morgante, Canto 27.


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