< L'apologia di Socrate
Questo testo è completo.
Platone - L'apologia di Socrate (IV secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Francesco Acri (XIX secolo)
Capitolo venticinquesimo
Capitolo XXIV Capitolo XXVI

Di questo ch’è avvenuto, che voi, o Ateniesi, mi avete condannato, per molte ragioni non mi sdegno, e specialmente perché mi è giunta non inaspettata la cosa; anzi mi maraviglio assai del numero di voti dell’una e dell’altra parte, perché non mi pensava che avesse a essere differenza cosí poca, ma sí bene molta. Ma ora si vede che se soli trenta voti fossero caduti giú nell’altra urna, scampava io. Ma, anche cosí, da Meleto sono scampato; non pur scampato, ma è manifesto a ognuno che, se non fosse montato quassú Anito e Licone, ei dovea pagar mille dramme, per non aver egli avuto la quinta parte dei voti.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.