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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1844
L'ART'E BBASSO
Quello che ddisse che nnoi semo bboni
Sortanto pe’ mmorì ssopra la pajja,
Era un ziggnore? Ebbè, ddunque nun sbajja.
Li Siggnori sò ttutti Salamoni.
Li Conti, li Marchesi, li Bbaroni,
E ttutta st’illustrissima canajja,
Ce tiengheno a nnoantri pe’ mmarmajja
Da trattà cco li nerbi e li bbastoni.
Eh, bbontà lloro contr’er nostro merito.
Ma ssi fussimo noi nati siggnori,
Chi l’averìa li carci in ner preterito?
Sti ggiuchetti li regola la sorte;
E a ttutti o un callo o un freddo, o un drento o un fori
Pò accadé ttra la nasscita e la morte.
27 dicembre 1844
Note
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