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V


L’arte che intenta è ad animar colori,
     Nacque dal braccio eterno, allorch’ei cinse
     D’alti prodìgi il terren globo, e fuori
     Da lunga notte i rei sepolti spinse.
5Allora ei fu, che d’incliti lavori
     L’ampia tela del Mondo impresse e tinse
     Il Mar di perle, il Suol di piante e fiori,
     E di astri luminosi il Ciel dipinse:
Ma se quando ei formò nostra Natura,
     10E all’immagine sua la volle assunta,
     Comparve allor di lui l’opra più pura;
Sia dunque all’arte della man congiunta
     Quella di riformar l’alta figura,
     Sovente in noi da lungo error consunta.

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