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XI.
L'arte dei bambini presenta un altro lato caratteristico, soltanto sul quale si potrebbe scrivere un volume che non sarebbe nè inutile nè noioso. Però all'indole del mio lavoro basta un breve cenno.
Intendo parlare dei dettagli, (mi si perdoni la parola) i quali nella loro minutezza, impressionano più del sublime le menti infantili.
Non è molto ch'io in S. Petronio di Bologna osservai come nessun bimbo entrando in chiesa, alzi la testa sorpreso dalla grandiosità degli archi e delle volte, la quale riesce pure a destar l'ammirazione dei coscritti e dei contadini. Ciò che interessa il bambino è la macchietta, la particolarità; è, ad esempio, un pastore che ha un paniere d'ova; un chierico che passa con uno spegnitoio; una vecchia con lo scaldino; un povero dal pastrano vermiglio.
E si fìssa tanto a queste piccole cose,
che il piè va lento innanzi e l'occhio indietro,
mentre la solennità del tempio nel suo complesso non è da lui nè gustata nè avvertita.
Nelle case dimenticheranno più spesso le finestre che i comignoli sempre fumanti abbondantemente e in gran numero. Quel vivo e fantastico pennacchio di fumo che s'innalza dai tetti deve pure esercitare una grande impressione sui piccoli artisti, se non si guardano dal metterlo anche sulle chiese e sui campanili! (fig. 27 e 28.)
E che dirò della pipa e del cappello a cilindro?
La pipa è il supremo ideale del fanciullo, è la calda imagine della prima conquista. Più tardi fatto giovinetto crederà che per parere uomo siano necessari l'eleganza del vestito e l'amore d'una donna; ma prima, l'idea dell'uomo per lui consiste nella pipa, e nei taciti contrabbandi non se la porta alle labbra senza mettersi in contegno e soffiar fuori il fumo con un'aria di superiorità e di disprezzo!
E la pipa è in quasi tutti i disegni, anche più primitivi (fig. 5, 7, 9, 10, 18, 21, 22, 23 ecc.).
Guardate un uomo fatto solo della testa e delle gambe. Gli mancano le braccia e il busto. Ma che importa s'egli è già così fortunato da possedere una pipa?
E quei cavalieri in sella, quei signori che godono la brezza marina in barchetta? Tutti hanno la loro pipa. Il cappello a cilindro non è meno fortunato e anche lui grandeggia sul capo dell'uomo primitivo (fig. 10, 18, 24, 27, 44 ecc.)
Non parlo d'altri dettagli, come mirìadi di bandiere che ondeggiano dalle navi, dal vapore sbuffante in corsa, dagli alberi, dalle case, dai campanili (fig. 46) o sono scosse da cavalieri e da pedoni; non parlo infine degli schioppi e delle spade messe a fianco di qualche uomo che mitiga la nobiltà del cilindro con la dimensione colossale della pipa (fig. 10).
Da ciò si rileva che ogni bambino ritrae ciò che più gl'interessa, ciò che più desidera. Le bambine, che su per giù disegnano come i maschi, pongono ogni cura nel riprodurre vasi e mazzi di fiori, oppure manicotti, ventagli, ombrellini e, in genere, tutti gli amminicoli della eleganza femminile. Le donne ch'esse disegnano rispondono sempre alla richiesta della moda. Verranno meno alle leggi delle più modeste proporzioni umane, avranno le due braccia dalla stessa parte, ma non verranno meno alle leggi dell'ultimo figurino (fig. 47).