< L'arte dei bambini
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XIV XVI

XV.

Il senso del bello si sveglia nell'uomo abbastanza presto, perocchè richiede una ben piccola potenza mentale.

Oggi in buona fede non si può neppure ritenerlo più particolare dell'uomo. Infatti è impossibile negare che quando i maschi degli uccelli schiudono lo splendore delle loro penne in presenza alle femmine e quando nella stagione degli amori cantano deliziosamente, queste non ne restino ammirate! 1

Le clamidére poi e i colibri spingono il sentimento della bellezza sino a tradurlo in arte, ed è noto che cercano qua e là oggetti colorati: le prime, per adornare i luoghi ove concorrono a solazzo; gli altri per abbellire i loro nidi.

«Se le femmine degli uccelli, nota il Darwin, fossero state incapaci di apprezzare la bellezza dei colori, degli ornamenti e della voce dei loro compagni maschi, tutte le fatiche e le cure, di cui questi danno prova nel far pompa delle loro grazie agli occhi delle femmine, sarebbero state spese invano, e questo non si può assolutamente ammettere!»

Sin dal secondo mese d'età il bambino dà segni di piacere quando gli si metta innanzi agli occhi e si scuota un oggetto adorno di colori vivaci. Dapprima lo fissa; poi sorride; poi tende le braccia e l'attenzione immobilizza il tenero corpicino.2 Ciò è certamente il risultato delle sensazioni, le quali sono eccitanti e piacevoli in grazia dell'eredità che si perpetua nella specie e si trasmette sempre più raffinata, quanto più i sensi si perfezionano ed acuiscono; sono per l'appunto esse sensazioni che dánno il primo impulso ai lavori della mente.

Poco più tardi il bimbo, acquistando nel corpo una maggiore vitalità e scioltezza, traduce la gioia battendo i piedi e tremando per la forte letizia.

Allora per lui il bello e il buono si compenetrano, perchè con ugual mimica saluta la mamma e rivede il seno della nutrice. Però queste percezioni primitive e quasi esclusivamente fisiche a poco a poco si trasformano e aderiscono all'anima. Si trovano infatti alcuni bambini di poco più d'un anno che gioiscono nel vedersi adornare delle vesti festive e delle scarpine nuove, ed io stesso conosco una bimba che piange per dispetto quando le rovesciano indietro i brevi capelli che le ornano la fronte.

Questo senza dubbio, parrà, per quanto piccolo, vero e proprio senso estetico, se si pensa che i bambini si trovano certamente meglio, almeno bene del pari, nelle vesti di tutto il giorno e che i capelli obbediscono senza dolore, docilmente, alla mano di chi li ravvía con delicatezza.

Certamente quel sentimento, se nasce presto, tarda poi un poco a svilupparsi nella loro mente, onde i bimbi sulle prime si sorprendono di tutto e ammirano un animale grazioso e un altro brutto; ma ciò, come si comprende benissimo, non è perchè il senso estetico sia modificato da cause estranee, ma perchè è ancora troppo debole per fare delle distinzioni.

A quattro anni i bambini sono già molto progrediti e nella scelta di due giuocattoli s'attengono generalmente al più mirabile sempre che nella distinzione non si richieda una finezza di gusto eccessiva o una cognizione del tutto tecnica!

  1. [p. 94 modifica]«L’origine dell’uomo e la scelta in rapporto col sesso di Carlo Darwin. Torino, Unione tip. 1871 — Cap. II, 51. (14) Perez, Op. cit. 122. (15) «Sessanta Novelle Popolari Montalesi (circondario di Pistoia) raccolte da Gerardo Nerucci. Firenze, Le Monnier 1880.

    Le incisioni di questo opuscolo furono dall’egregio giovine Giulio Garagnani eseguite scrupolosamente sugli autografi dei bambini da me posseduti.

  2. [p. 94 modifica]Perez, Op. cit. 122. (15) «Sessanta Novelle Popolari Montalesi (circondario di Pistoia) raccolte da Gerardo Nerucci. Firenze, Le Monnier 1880.

    Le incisioni di questo opuscolo furono dall’egregio giovine Giulio Garagnani eseguite scrupolosamente sugli autografi dei bambini da me posseduti.

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