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L'Uffizzio der bollo Le ricchezze priscipitose
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

L'AVOCATO DE LE CAUSE SPERZE

     Eh ggià, ttutti li guai, tutti li scarti1
Sò ppe’ ccausa der Papa a sto paese:
E nnun fuss’io che nn’aripìo li cuarti,2
Lo vorìano3 schiattato in mezzo mese.

     Li Cardinali fanno troppe spese:
È er Papa. S’arisenteno l’assarti:4
È er Papa. S’arricchischeno le cchiese:
È er Papa. S’ariddoppieno l’apparti:

     È er Papa. Tutto er Papa, sciorcinato!5
Lui cressce le gabbelle, cala er pane,
Frega6 er zuddito, bbuggera7 lo Stato!...

     Come! cuesto è er linguaggio che ss’addopra
Cor Crist’-in-terra, eh fijji de puttane?
Zitti: e ar Papa, per Dio, ’na pietra sopra.8


Roma, 18 febbraio 1833

  1. Scarti, scartare: passi falsi, errori.
  2. Ripigliare i quarti: modo beffardo, quasi a “riprender le parti; difendere.„
  3. Vorrebbero.
  4. Si risentono gli assalti.
  5. Ciorcinato, cioè: “poverino.„
  6. Tradisce.
  7. Rovina.
  8. Mettere una pietra sopra: seppellire nel silenzio.

Note

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