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SCENA OTTAVA.
Melchiorre, e Detti.
Melchiorre
piccino, pallido, scarno, poveramente vestito, timido e triste. |
I padroni non sono in casa?
rimane sulla soglia.
Gantine.
Il padrone, adesso, sono io!... Don Gantine, cavaliere senza cavallo!... Avanti, straniero!... Hai paura di entrare e di seder a tavola?
Melchiorre
avanzandosi timidamente.
Grazie... Ho già mangiato.
Gantine.
Beverai, almeno!... Avvicinati... siedi... Salute all’ospite!
Melchiorre
rinfrancatosi, siede; ma discosto dalla tavola, e dando le spalle al letto. |
Salute a te!... Tu sei il servo, non è vero?
Gantine.
Ora, sono il padrone!... Di dove sei?
Melchiorre.
Di Aritzu... Sono figlioccio di un amico di Don Simone... e, poi, conosco Don Paulu... Tu gli rassomigli molto... Sembrate fratelli.
Gantine
con vanità.
Lo dicono tutti... che ci rassomigliamo!
verso la cucina.
Annesa, porta da bere!
a Melchiorre.
Sei venuto per la festa soltanto?
Melchiorre.
No: per vendere speroni e briglie.
Gantine
verso Annesa, che ha portato il vino, e ne versa all’Ospite. |
Vendimi una briglia... per questa puledra!
Annesa
imitandolo.
Vendimi uno sperone... per questo ronzino!
Melchiorre
guardando Annesa.
Mi pare che, per vojaltri due, basti un laccio solo.
Annesa
a Melchiorre.
Bevi, fratello caro!
Melchiorre.
Dio te lo paghi, bellissima sorella!
beve: — Annesa gli versa ancora da bere e se ne va. — Melchiorre la segue con gli occhi, sempre bevendo. |
Gantine.
È inutile che tu la guardi!... Non è pane per i tuoi denti!
Melchiorre
alquanto esaltato.
Ma lo è per i tuoi!... Tu, però, sembri molto più giovane.
Gantine.
Che importa?... Siamo cresciuti tutti e due in questa casa... Siamo entrati come figli di famiglia... Essa, anzi, è figlia d’anima dei miei padroni.
Melchiorre.
Figlia d’anima?... Vorrai dire: figlia adottiva?
Gantine.
No, ma quasi... Devi sapere che Don Simone è stato per un pezzo sindaco di Barunei... Non si contano le buone opere che ha fatto!... Tutti i poveri sono stati soccorsi da lui... Molti anni or sono... io non masticavo pane, allora!... capitò alla festa di San Basilio — come ne vedrai molti domani — uno di quei vagabondi che vivono andando di paese in paese... Aveva con sè una bambina di tre o quattro anni, che è appunto Annesa... Un bel giorno, fu trovato morto sui gradini della chiesa... La bambina piangeva... Don Simone la portò in casa, la fece allevare in famiglia e la tenne come figliuola.
Melchiorre.
Per cui, non si sa di dov’è... nè chi sia?... Non sembra neanche di razza sarda!
Gantine.
Sì, sembra una continentale... Chi sa che il mendicante non l’abbia rubata.
Melchiorre
con serietà beffarda
Che sia figlia di re?
Gantine
ridendo.
Superba lo è... come se lo fosse.
Melchiorre
guardando intorno.
Ma i tuoi padroni non si vedono?
Gantine.
Sono andati a vedere i fuochi... Adesso, andremo anche noi... Bevi, fratello caro!
Melchiorre
che ha scorto Zio Zua.
E quel Vecchio... è il padre di Don Simone?
Gantine.
Salute!... Dovrebbe essere Noè!... Non sai che Don Simone ha settantacinque anni? Quello lì è un parente.
abbassando la voce.
È stato alla guerra di Crimea... Lo teniamo da qualche tempo in casa, perchè non ha famiglia... E’ molto ricco... ma è anche un avaraccio maledetto!... Però, ha fatto testamento in favore di Rosa, la bambina di Don Paulu.
vedendo che non c’è più vino da versare. |
Annesa, porta ancora da bere!
alquanto brillo.
Annesa
ricomparendo.
Hai bevuto abbastanza!
Gantine.
Dicevo per l’Ospite...
Melchiorre
alzandosi, ridendo.
Per me, vi ringrazio... Usciamo, piuttosto: beveremo fuori.
Gantine
alzandosi.
Lascia socchiuso il portone... Ritorneremo presto.
Annesa.
Faresti meglio a coricarti subito... Ad ogni modo, prendi la chiave... L’Ospite dormirà con te in cucina... Ho preparato le stuoje.
Gantine
carezzevole, ad Annesa.
Lascerai, almeno, aperta questa porta? indica quella di cucina.
Annesa
con sorriso malizioso.
Donna Rachele non vuole!
Gantine cerca di farle una carezza: — Annesa lo respinge con mal garbo. |
Melchiorre
godendosela: — a Gantine.
Per questa notte, ti farò compagnia io!... Andiamo!
Melchiorre e Gantine escono dalla cucina: — Annesa sparecchia la tavola: — pausa. |