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SCENA SETTIMA.
Zio Zua; Annesa.
da questo momento, i tuoni e i lampi si succedono rapidamente: poi si ode scrosciar la pioggia. — Annesa rientra e si prepara il letto sul canapè, come nel primo atto. - Un colpo di vento spalanca la finestra e spegne la lucerna. - Bujo. |
Zio Zua
con voce lamentosa.
Annesa!... Riaccendi il lume...
Annesa volge nell’oscurità un gesto d’imprecazione verso il Vecchio. |
e chiudi la finestra... Il bujo e il temporale mi fanno spavento... Non potrei dormire.
Annesa
va a chiudere la finestra: poi, accende il lumino da notte e lo posa sulla tavola. |
Adesso, dormirete una buona volta!... Sarebbe ora!
Zio Zua, a poco a poco, si assopisce; ma respirando affannosamente. — Annesa, dopo averlo fissato con occhio allucinato, ritta dietro la tavola, e volgendo al Vecchio le spalle, estrae il biglietto di Paulu e rilegge. |
Annesa.
«Viaggio inutile. Nessuna speranza. Non so quando potrò ritornare. Ricordati quello che ti ho detto prima di partire... Io ti voglio un gran bene; ma la fatalità mi trascina...».
parlando tra sè, con disperazione. |
Si ucciderà!... si ucciderà!... Oh, mio Dio!... mio Dio!
barcollando va verso il canapè dove cade seduta stringendo la testa fra le mani. |
Zio Zua
sognando, agitato.
No, e poi no, Don Virdis!... Quel giramondo di Paulu non avrà mai ajuto da me!
Annesa
solleva la fronte con ira e dice. |
Lo so!... lo so!... E intanto Paulu morrà... e tu, vecchio maledetto, vivrai ancora!
breve pausa.
Il medico ha detto che può rimaner soffocato!... Può dunque bastare ch’io non lo ajuti... che non gli dia la pozione... e se muore posso impossessarmi... Sì! sì!... Bisogna ch’egli muoja questa notte... altrimenti, morrà Paulu!... O l’uno... o l’altro!
si torce le mani, disperata.
Zio Zua
si desta, tossendo: — ha una crisi d’asma; e con un fìl di voce soffocata dice: |
Annesa!... Dammi un po’ d’acqua...
Annesa, presa dalla speranza che muoja, si avvicina al lettuccio: — in questa, si ode il trotto di un cavallo. — Annesa trasalisce di gioja, corre verso la porta ed esclama ad alta voce. |
Annesa.
Che sia Paulu?... Possibile?
delusa, sentendo che il cavallo si allontana. |
No... no!... il cavallo si allontana... Non è lui!
Zio Zua
che si è calmato alquanto: — con rabbia. |
Non è lui, no!... È inutile che tu lo aspetti, bellina!... Non torna il tuo bel giramondo!
Annesa
inferocita.
Che dite, voi?
Zio Zua.
Dico che faresti meglio a non pensar a lui, che non pensa a te... Mi lasci soffocare...
Annesa.
minacciosa, delirante.
Tacete, vecchio malvagio!... Tacete!...o io...
correndo verso il letto.
Zio Zua
cercando di sollevarsi e non potendo. |
Ajuto!
è preso da un nuovo accesso di tosse: — spaventato, tremante, continua a gridare, tossendo. |
Soccorso!
Annesa
retrocede spaventata, e continua a intimargli col gesto di tacere; ma il Vecchio continua. — Essa allora, come pazza, afferra la coperta che è sul canapè, si precipita verso il letto e getta la coperta sul capo di Zio Zua, premendogliela con le mani sulla bocca, come invasa da una frenesia nervosa. |
Taci!... taci... per sempre!
Zio Zua, sotto la coperta, è agitato da una breve convulsione: poi, rimane immobile: — è morto soffocato. — Silenzio tragico. — Il temporale continua. — Annesa, con gli occhi stravolti, dopo un momento, fruga con impeto sotto le materassa e sotto i cuscini: — non trovando nulla, rimane coma inebetita e terrorizzata. |
Niente!... niente!... Oh, Dio!... Dio!... Niente!!
è invasa da un tremito convulso: — gira qua e là come pazza: si ferma, si stringe la testa fra le mani; poi, con voce sorda, come destandosi da un sogno spaventoso. |
Io... io... Annesa... ho fatto questa cosa orribile?!... È mai possibile?
quasi non credendo, ritorna al lettuccio e toglie la coperta: — il morto ha come una espressione di sorriso macabro e gli occhi spalancati: — essa balza indietro, piena d’orrore e di ribrezzo, senza potere staccare lo sguardo da lui: finalmente, per rompere quella specie d’incantesimo, si riavvicina, battendo i denti per il terrore, e gli ricopre la faccia con la coperta del medesimo lettuccio. — In questa, si bussa a sinistra. — Annesa trasalisce e si volge verso la comune. |