Hai fatto bene a venire....

Siedi qui, accanto a me.

Paulu ed io siamo in peccato mortale.... e Dio ci punisce!

Siedi ti dico, e raccontami tutto minutamente.... Perchè sei fuggita?

Dopo fatti i funerali, io seppi da zia Anna le voci che correvano in paese; cioè, che Paulu aveva picchiato il Vecchio finchè l’ebbe morto; e, nello stesso tempo, qualcuno venne ad avvertirmi che i carabinieri circondavano la casa per arrestarci tutti.... Allora, zia Anna, vedendo il mio turbamento, mi disse: «una volta che la Giustizia se ne immischia, qualcosa dev’essere successo... e tu devi saperlo.... Bada, dunque, di non farti arrestare, se vuoi bene a Paulu»... E io presi la via della montagna... Speravo di trovarlo lassù.... di avvertirlo....

Non è questo che ti domando!... Mi spiegherò meglio.... Raccontami com’è morto il vecchio Zua.

Che cosa posso dirle?... Ero così stanca... mi pareva calmo.... mi sono addormentata.... Quando mi risvegliai.... non sentendolo più respirare.... m’alzai inquieta.... era già morto!... In quella, arrivò Paulu...

Tu ripeti quello che hai sempre detto!

Perchè è la verità!... La mia colpa è di non aver chiamato, appena mi accorsi che il Vecchio era spirato.

Tu non dici la verità.... e io ti ho fatto venire per sapere soltanto la verità!

Ascolta.... Poche ore prima.... quando Zua mi dichiarava ad alta voce che non avrebbe mai ajutato Paulu.... tu.... che stavi in orecchio dietro quella porta.... non hai potuto trattenere un movimento di rabbia....

Calmati, calmati!... Io non sono nè un giudice, nè un confessore!... Il giudice saprà strapparti di bocca il tuo segreto, come un dente cariato, senza che tu te ne accorga: è il suo mestiere.... Al confessore, ricorrerai.... quando vorrai.... Io sono semplicemente un uomo, che ama e vorrebbe ajutare i suoi simili.... Se tu vedi cadere un povero vecchio, tu lo ajuti a rialzarsi, non è vero?... Se tu non lo facessi, non saresti una creatura umana, ma un animale privo di ragione.... Basta.... lasciamo da parte le prediche!... Mi preme soltanto di farti sapere che io voglio ajutare i tuoi benefattori a rialzarsi dalla loro caduta.... e tu devi unirti a me.

Non ho altro pensiero.... Che devo fare?

Dire la verità... Nient’altro!

Ma se l’ho detta!

No, Annesa: tu non l’hai detta!... Eppure, io la so.... e la so, prima che tu la sapessi... da molti anni.... e l’ho veduta crescere con te, questa verità spaventosa... Essa, simile a un serpente, si è avvinghiata al tuo corpo e forma con te una sola e medesima cosa... donna e serpente... che si chiama Annesa!

Non parli così!... Che cos’ha da rimproverarmi?

Lo sai!... Tu conosci la storia della vipera che morse.... e avvelenò l’uomo che la riscaldava sul proprio seno.

Ebbene, se Paulu e io ci siamo amati... non mi sono sempre tenuta al mio posto di serva?

Ecco che parla il serpente!... Dio ti aveva dato un’anima pura.... e tu l’hai insozzata: essa si è putrefatta in te.... come il cadavere nella tomba.... e ti ha corrotta.... Tu sei simile a un sepolcro imbiancato, che sembra bello di fuori, ma non rinchiude che putredine... Tu ti sei trattata come la tua peggiore nemica!

È vero!... è vero!

Io ti parlo così, perchè so che sei intelligente, e mi comprendi.

Spesso ti ho sgridata, perchè non venivi mai in chiesa!... Sono anni e anni che hai deviato dalla retta via... ma non credevo che saresti caduta così cecamente nell’abisso!... Chi potrà salvarti ora?

Dio solo può salvarti... perchè soltanto i morti non possono rialzarsi... ma i malati possono guarire... e la tua anima è ammalata di un morbo pestilenziale... Cerchiamo di guarirla... Adesso, io sono il tuo medico... Annesa, credi tu ancora in Dio?

Non so: da molti anni non ci credevo più... Paulu m’aveva detto che dopo la nostra morte nulla più sussisteva di noi... e troppe disgrazie sono piombate sui miei benefattori... che temono Dio!... Perchè il Signore, se esisteva, avrebbe permesso il martirio di questa gente dabbene?... Io non sono però cattiva come lei crede... Sono pronta a ubbidirla... Che cosa devo fare per salvare i miei benefattori... e Paulu... Paulu che amo tanto!

Perchè... perchè ti sei data a lui?

Non ho saputo resistere!.. L’ho sempre amato... senza saperlo!... Amavo persino Gantine, perchè gli rassomigliava... e anche Paulu mi voleva bene... Quando rimase vedovo... un giorno, zio Castigu invitò i suoi amici, e la famiglia dei suoi antichi padroni, a visitare il suo ovile sul monte San Giovanni, presso la tomba del Gigante, di dove si scorge gran tratto del paese... Paulu volle arrampicarsi fin lassù... e io lo seguii... perchè desideravo di veder da lontano il nostro villaggio... A un tratto, posando il piede sopra due pietre vacillanti, ebbi paura e gridai.... Paulu si voltò.... mi stese la mano... e mi fissò stranamente... Quello sguardo insolito m’avviluppò come una fiamma... e mi sembrò che le rocce crollassero sotto i miei piedi; ma Paulu m’aveva afferrato fra le sue braccia... e teneva le sue labbra attaccate alle mie... come non dovessero più separarsene.

Mi dica, dunque, che cosa devo fare?... Devo accusarmi d’aver ucciso zio Zua?... Lo farò.... Dirò che l’odiavo, e l’ho ucciso.... Ma mi crederanno?

Non ti crederanno.... perchè questa non è la verità!

E qual è la verità?... Me la dica lei!

Te la dico subito... Se occorrerà che tu debba accusarti, dirai: «Io non ho ucciso zio Zua per odio... ma per amore, e per interesse... per impossessarmi della sostanza del Vecchio, che credevo avesse ancora presso di sè... e tenere Paulu legato a me, per sempre».

Io non capisco... non capisco

Tu dirai: «Io ho commesso questo delitto, per farmene una catena di riconoscenza, che tenesse Paulu avvinto a me per la vita, se non veniva scoperto... o un’arme difensiva nel caso opposto, facendo comparire Paulu il vero colpevole.... e io la sua complice soltanto»... Questo lo crederanno, perchè è la verità!

È stato Paulu che le ha detto questo?... Mi assicuri che non è stato lui... se no... io...

Se no?... Mi farai, forse, quello che hai fatto a Zua Decherchi?

Mi guardi negli occhi, in nome di Dio!... E mi ripeta, in coscienza, se crede a quello che mi ha detto... Se lo crede lei... lo crederò anch’io... e mi stimerò una bestia feroce... e correrò a inginocchiarmi davanti alla porta del carcere, supplicando me la spalanchino... come la porta di una chiesa!

Calmati, figliuola!... Può darsi che io mi sia ingannato... Ma se i medici dichiarano che Zua Decherchi è morto assassinato...

No... non si è ingannato... ma mi giudicò peggiore di quello che sono!

Il Vecchio era già morto quando Paulu è entrato... e io lo avevo soffocato... perchè credevo di salvar Paulu col suo danaro... Non per altro scopo... lo giuro!... Quel destino, che mi portò come una piuma in questo paese maledetto, mi costrinse anche a diventare quella che sono... Perchè il Signore, se esiste, lo ha permesso?

Tu non puoi giudicare i suoi decreti!

Adesso, una sola cosa importa: che tu comparisca davanti al Signore con l’anima guarita.

Io sono pronta ad accusarmi... a dire tutto quello che lei vuole.

Annesa, il Signore dice a chi è caduto: «Rialzati e bada di non ricadere!»... Egli dice a te: «Sollevati, e non peccare mai più!»

Mai più!... Mai più!...

Brava!... Brava!

Se sarò condannata....

Per ora, pensa all’anima tua.... e taci!... Può darsi che l’omicidio non abbia lasciato traccia... e allora i Decherchi sarebbero assolti... e tu, forse, condannata.... soltanto per negligenza.... a una pena non grave.

Qualunque pena, mio Dio!, purchè essi siano salvi!

E se Dio, in riguardo al tuo pentimento, permetterà che così avvenga, per toglierti dall’occasione di peccar novamente, tu non dovrai rientrare in questa casa.

No, no!... Andrò a Nuoro... mi farò serva...

E Paulu, credendoti innocente, verrà a cercarti... e tu ricadrai nel peccato!

No... noi... Lei dirà a Paulu...

Io?!... Oh!... Le mie labbra sacerdotali sì disseccheranno prima di rivelare il tuo segreto... Se mai, toccherà a te di parlare.

A me?!

Per ora, intanto, devi tacere... Mi par d’udire le voci dei Decherchi che salgono la rampa... Ritirati in cucina... riprendi le tue faccende, come niente fosse... e non fiatare... Sopporta rassegnata anche le sgarberie di don Simone... Va... prega... e spera!