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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1843
L'INNUSTRIA DER MESTIERE
Ve do pprima du’ essempi, eppoi me spiego.
Che addopra in ne le cammere er pittore?
Colori senza colla. Er muratore?
Dà ccarcia senza carcia e ssenza sprego.
Er cerarolo spaccia all’aventore
Cannelotti coll’anima de sego.
Fin quer zervo-de-ddio de mastro Diego
Lavora leggno fresco e sse fa onore.
Ecco: io dunque, che ssò mmatarazzaro,
M’ingeggno co’ le scìmisce, e a ’ggni letto
Ar men’ar meno sce ne ficco un paro.
Lassa che ppoi la scimiscetta covi,
E in cap’a un mese o ddua co’ sto ggiuchetto
Vedi si ffai li matarazzi novi.
13 agosto 1843
Note
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