< L'uomo delinquente < Parte nona
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Capitolo I. Meteore, clima
Parte ottava - IV Parte nona - II

1. Temperature eccessive. - 2. Geologia. - 3. Orografia.

Non vi è delitto che non abbia radice in molteplici cause; che se queste molte volte si intrecciano e si fondono l’una coll’altra, ciò non ci impedisce di considerarle, obbedendo ad una necessità di linguaggio, una per una, come si pratica per tutti i fenomeni umani a cui quasi mai si può applicare una causa sola scevra di concomitanze. Nessuno dubita ormai che il colera, il tifo, la tubercolosi si originino da cause specifiche, ma pure chi può negare che oltre queste vi influiscano tante circostanze meteoriche, igieniche, individuali, psichiche, da lasciare sulle prime, nel dubbio della influenza specifica, anche i più dotti osservatori?

1. Temperature eccessive. — Importantissime fra le cause determinanti di ogni atto biologico sono le meteoriche, precipue fra queste l’azione del calore; così la Drosera rotundifolia esposta all’acqua a 430 s’incurva e si fa più sensibile alle sostanze azotate (Darwin, Piante insettivore), ma a grandi temperature, a 540 non presenta più alcuna flessione, i suoi tentacoli temporaneamente si paralizzano; lasciati poi nell’acqua fredda si ritendono. Come nelle piante così negli uomini la temperatura calda eccita il genio, il delitto, le rivoluzioni, le rivolte; la troppo calda, come la troppo fredda, le spegne. Dalla statistica del Guerry appare che in Inghilterra e in Francia i delitti di stupro e di assassinio prevalgono nei mesi caldi: altrettanto notò il Curcio fra noi, ed io l’ho verificato anche per le rivoluzioni nel mio Delitto Politico.

nell’inverno   abbiamo 17,72   15,93   delitti contro le persone	
in primavera   »       26,20 	26,00 	» 	» 	»
n estate       »       31,70 	37,31 	» 	» 	»
in autunno     »       24,38 	20,60 	» 	» 	»

Dei delitti contro la proprietà vi è invece un predominio notevole nell’inverno: per esempio, furto e falso in gennaio, e poca differenza nelle altre stagioni; ma evidentemente qui l’influenza della temperatura è affatto diversa: essa agisce aumentando i bisogni e diminuendo i mezzi di soddisfarli. Finalmente, secondo i curiosi studi di Maury, si potrebbero costruire colla statistica dei singoli delitti dei veri calendari criminali in cui i reati sono raggruppati per natura e per frequenza, secondo le singole stagioni. Questa influenza del calore interviene certo, oltre a molte altre, a produrre nelle zone meridionali, almeno di Francia e d’Italia, delitti contro le persone più numerosi d’assai che nelle nordiche e centrali (vedi fig. 29, nn. 1, 3, 4). Mentre infatti su 400 abitanti in media in Italia si conta un delinquente, invee se ne conta:


ZonaContro la personaContro la proprietà
nordica1 ogni 5179 ab1 ogni 1641 ab
centrale1 ogni 2129 ab1 ogni 1275 ab
meridionale1 ogni 849 ab1 ogni 950 ab
insulare1 ogni 838 ab1 ogni 777 ab
totale1 ogni 1545 ab1 ogni 470 ab


Nella stessa Italia del nord, la Liguria, per ciò solo che gode di un clima assai più mite, offre, in confronto delle altre regioni, un numero un po’ maggiore di reati contro le persone (vedi fig. 29, nn. 3 e 4), specialmente di ferite con armi da taglio e di reati di brutalità. In Francia Guerry dimostrò che i reati contro le persone sono al sud più numerosi del doppio, 4,9, che non al centro ed al nord, 2,7-2,8. Viceversa i delitti contro la proprietà spesseggiano al nord, 4,9, in confronto del sud e del centro, 2,3.

2. Geologia. — Poca importanza ha la costituzione geologica dei terreni, poiché il delitto non segna differenza in Francia dove l’ho potuto confrontare per i terreni giurassici e calcarei. Maggior influenza ha la malaria o il gozzo. Oltre il calore non è improbabile che altre influenze meteoriche o barometriche influiscano nel determinare occasionalmente i delitti in causa della sensibilità speciale meteoric propria dei criminali.

3. Orografia. — I reati contro le persone calcolati in Francia negli ultimi 54 anni sono più frequenti nei dipartimenti montani (35%) che non in quelli di pianura (20%), forse perché la popolazione è nei primi più attiva ed energica; invece i reati sessuali prevalgono in quelli di pianura (70%), ove la popolazione è più densa ed agglomerata. I reati contro la proprietà presentano differenze meno spiccate. In Italia l’intensità della malaria coincide col maggior numero di reati contro la proprietà in 5 provincie sulle 13 che soffrono di tal malattia, e con un minor numero di reati contro il buon costume, e forse, di omicidi. Nei paesi dove domina il gozzo e il cretinesimo non si ha una frequenza maggiore di reati neppur contro le persone, ma piuttosto una speciale crudeltà mista e lascivia.

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