< La mandragola < Atto quarto
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Atto quarto - Scena ottava Atto quarto - Scena decima


Ligurio, messer Nicia, fra’ Timoteo, Siro.

Ligurio
Buona sera, messere.
Nicia
Oh! eh! eh!
Ligurio
Non abbiate paura, no’ siàn noi.
Nicia
Oh! voi siete tutti qui? S’io non vi conoscevo presto, io vi davo con questo stocco, el piú diritto che io sapevo! Tu, se’ Ligurio? e tu, Siro? e quell’altro el maestro? ah?
Ligurio
Messere, si.
Nicia
Togli! Oh, e’ s’è contraffatto bene! e’ non lo conoscerebbe Va-qua-tu!
Ligurio
Io gli ho fatto mettere dua noce in bocca, perché non sia conosciuto alla voce.
Nicia
Tu se’ ignorante.
Ligurio
Perché ?
Nicia
Che non me ’l dicevi tu prima? Ed are’mene messo anch’io dua e sai se gli importa non essere conosciuto alla favella!
Ligurio
Togliete, mettetevi in bocca questo.
Nicia
Che è ella?
Ligurio
Una palla di cera.
Nicia
Dàlla qua... ca, pu, ca, co, co, cu, cu, spu... Che ti venga la seccaggine, pezzo di manigoldo!
Ligurio
Perdonatemi, ché io ve ne ho data una in scambio, che io non me ne sono avveduto.
Nicia
Ca, ca, pu, pu... Di che, che, che, che era?
Ligurio
D’aloe.
Nicia
Sia, in malora! Spu, spu... Maestro, voi non dite nulla?
Timoteo
Ligurio m’ha fatto adirare.
Nicia
Oh! voi contrafate bene la voce.
Ligurio
Non perdian piú tempo qui. Io voglio essere el capitano, e ordinare l’esercito per la giornata. Al destro corno sia preposto Callimaco, al sinistro io, intra le dua corna starà qui el dottore; Siro: fia retroguardo, per dar sussidio a quella banda che inclinassi. El nome sia san Cucú.
Nicia
Chi è san Cucú?
Ligurio
È el piú onorato santo, che sia in Francia. Andiàn via, mettiàn l’aguato a questo canto. State a udire: io sento un liuto.
Nicia
Egli è esso. Che vogliàn fare?
Ligurio
Vuolsi mandare innanzi uno esploratore a scoprire chi egli è, e, secondo ci riferirà, secondo fareno.
Nicia
Chi v’andrà?
Ligurio
Va’ via, Siro. Tu sai quello hai a fare. Considera, essamina, torna presto, referisci.
Siro
Io vo.
Nicia
Io non vorrei che noi pigliassimo un granchio, che fussi qualche vecchio debole o infermiccio, e che questo giuoco si avessi a rifare domandassera.
Ligurio
Non dubitate, Siro è valent’uomo. Eccolo, e’ torna. Che truovi, Siro?
Siro
Egli è el piú bello garzonaccio, che voi vedessi mai! Non ha venticinque anni, e viensene solo, in pitocchino, sonando el liuto.
Nicia
Egli è el caso, se tu di’ el vero. Ma guarda che questa broda sarebbe tutta gittata addosso a te!
Siro
Egli è quel ch’io v’ho detto.
Ligurio
Aspettiàno ch’egli spunti questo canto, e subito gli sareno addosso.
Nicia
Tiratevi in qua, maestro: voi mi parete un uom di legno. Eccolo.
Callimaco
Venir vi possa el diavolo allo letto,
Dapoi ch’io non vi posso venir io!
Ligurio
Sta’ forte. Da’ qua questo liuto!
Callimaco
Ohimè! Che ho io fatto?
Nicia
Tu el vedrai! Cuoprili el capo, imbavaglialo!
Ligurio
Aggiralo!
Nicia
Dàgli un’altra volta! dagliene un’altra! mettetelo in casa!
Timoteo
Messere Nicia, io m’andrò a riposare, ché mi duole la testa, che io muoio. E, se non bisogna, io non tornerò domattina.
Nicia
Sí, maestro, non tornate: noi potrem fare da noi.
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