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Niccolò Machiavelli - La mandragola (1518)
Atto quarto
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Ligurio, Callimaco.
- Ligurio
- Io non desiderai mai piú tanto di trovare Callimaco, e non penai mai piú tanto a trovarlo. Se io li portassi triste nuove, io l’arei riscontro al primo. Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone delli Spini, alla Loggia de’ Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati hanno l’ariento vivo sotto e pieti, e non si possono fermare.
- Callimaco
- Che sto io ch’io non lo chiamo? E mi par pure allegro: Oh, Ligurio! Ligurio!
- Ligurio
- Oh, Callimaco! dove sei tu stato?
- Callimaco
- Che novelle?
- Ligurio
- Buone.
- Callimaco
- Buone in verità?
- Ligurio
- Ottime.
- Callimaco
- E’ Lucrezia contenta?
- Ligurio
- Sí.
- Callimaco
- El frate fece el bisogno?
- Ligurio
- Fece
- Callimaco
- Oh, benedetto frate! Io pregherrò sempre Dio per lui. .
- Ligurio
- Oh, buono! Come se Dio facessi le grazie del male, come del bene! El frate vorrà altro che prieghi!
- Callimaco
- Che vorrà?
- Ligurio
- Danari.
- Callimaco
- Darégliene. Quanti ne gli hai tu promessi?
- Ligurio
- Trecento ducati.
- Callimaco
- Hai fatto bene.
- Ligurio
- El dottore ne ha sborsati venticinque.
- Callimaco
- Come?
- Ligurio
- Bastiti che gli ha sborsati.
- Callimaco
- La madre di Lucrezia, che ha fatto?
- Ligurio
- Quasi el tutto. Come la ’ntese che la sua figliuola la avev’avere questa buona notte sanza peccato, la non restò mai di pregare, comandare, confortare la Lucrezia, tanto che ella la condusse al frate, e quivi operò in modo, che la l’acconsentí.
- Callimaco
- Oh, Dio! Per quali mia meriti debbo io avere tanti beni? Io ho a morire per l’allegrezza!
- Ligurio
- Che gente è questa? Ora per l’allegrezza, ora pel dolore, costui vuole morire in ogni modo. Hai tu ad ordine la pozione?
- Callimaco
- Sí, ho.
- Ligurio
- Che li manderai?
- Callimaco
- Un bicchiere d’hypocras, che è a proposito a racconciare lo stomaco,
rallegra el cervello... Ohimè, ohimè, ohimè, io sono spacciato!
- Ligurio
- Che è? Che sarà?
- Callimaco
- E’ non ci è remedio.
- Ligurio
- Che diavol fia?
- Callimaco
- E’ non si è fatto nulla, io mi son murato un forno.
- Ligurio
- Perché? Ché non lo di? Lèvati le man’ dal viso.
- Callimaco
- O non sai tu che io ho detto a messer Nicia che tu, lui, Siro ed io piglieremo uno per metterlo a lato a la moglie?
- Ligurio
- Che importa?
- Callimaco
- Come, che importa? Se io sono con voi, non potrò essere quel che sia preso; s’io non sono, e’ s’avvedrà dello inganno.
- Ligurio
- Tu di’ el vero. Ma non ci è egli rimedio?
- Callimaco
- Non, credo io.
- Ligurio
- Sí, sarà bene.
- Callimaco
- Quale?
- Ligurio
- Io voglio un poco pensallo.
- Callimaco
- Tu mi hai chiaro: io sto fresco, se tu l’hai a pensare ora!
- Ligurio
- Io l’ho trovato.
- Callimaco
- Che cosa?
- Ligurio
- Farò che ’l frate, che ci ha aiutato infino a qui, farà questo resto.
- Callimaco
- In che modo?
- Ligurio
- Noi abbiamo tutti a travestirci. Io farò travestire el frate: contrafarà la voce, el viso, l’abito; e dirò al dottore che tu sia quello; e’ sel crederà.
- Callimaco
- Piacemi; ma io che farò?
- Ligurio
- Fo conto che tu ti metta un pitocchino indosso, e con un liuto in mano te ne venga costí, dal canto della sua casa, cantando un canzoncino.
- Callimaco
- A viso scoperto?
- Ligurio
- Sí, ché se tu portassi una maschera, e’ gli enterrebbe ’n sospetto.
- Callimaco
- E’ mi conoscerà.
- Ligurio
- Non farà: perché io voglio che tu ti storca el viso, che tu apra, aguzzi o digrigni la bocca, chiugga un occhio. Pruova un poco.
- Callimaco
- Fo io così?
- Ligurio
- No.
- Callimaco
- Cosí?
- Ligurio
- Non basta.
- Callimaco
- A questo modo?
- Ligurio
- Sí, sí, tieni a mente cotesto. Io ho un naso in casa: io vo’ che tu te l’appicchi.
- Callimaco
- Orbé, che sarà poi?
- Ligurio
- Come tu sarai comparso in sul canto, noi saren quivi, torrénti el liuto, piglierenti, aggirerenti condurrenti in casa, metterenti a letto. E ’l resto doverrai tu fare da te!
- Callimaco
- Fatto sta condursi!
- Ligurio
- Qui ti condurrai tu. Ma a fare che tu vi possa ritornare sta a te e non a noi.
- Callimaco
- Come?
- Ligurio
- Che tu te la guadagni in questa notte, e che, innanzi che tu ti parta, te le dia a conoscere, scuoprale lo inganno, mostrile l’amore le porti, dicale el bene le vuoi, e come sanza sua infamia la può esser tua amica, e con sua grande infamia tua nimica. È impossibile che la non convenghi teco, e che la voglia che questa notte sia sola.
- Callimaco
- Credi tu cotesto?
- Ligurio
- Io ne son certo. Ma non perdiam piú tempo: e’ son già dua ore. Chiama Siro, manda la pozione a messer Nicia, e me aspetta in casa. Io andrò per el frate: farollo travestire, e condurrenlo qui, e troverreno el dottore e fareno quello manca.
- Callimaco
- Tu di’ ben! Va’ via.
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