< La regola di san Benedetto 
 
 
        
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Benedetto da Norcia -  La regola di san Benedetto  (540)
Traduzione dal latino di Francesco Leopoldo Zelli Jacobuzi (1902)
Traduzione dal latino di Francesco Leopoldo Zelli Jacobuzi (1902)
Delle colpe più gravi. CAP. 25.°
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Delle colpe più gravi.
CAP. 25.°
Quel fratello poi, che si è fatto reo
di più grave colpa, sia sospeso e dalla
mensa e dall’oratorio: niuno dei 
fratelli gli si avvicini o entri in discorso
con lui. Stia in tutto solo al lavoro
commessogli, perseverando in lutto di
penitenza; memore di quel terribile
detto dell’Apostolo: Uomo di tal fatta
è come consegnato a Satanasso per la
mortificazione della carne, onde lo
spirito sia salvo nel dì del Signore.—
Solo anche prenda ristoro di cibo, in quella quantità e in quell’ora, che
l’Abbate giudicherà competente. Né
coloro che lo incontrano, lo 
benedicano; né il cibo che gli vien dato sia
benedetto. 
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