< La regola di san Benedetto
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Di coloro che più volte corretti, non si saranno emendati. CAP. 28.°
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Di coloro che più volte corretti, non si saranno emendati.

CAP. 28.°


Se qualche fratello, spesse volte corretto per qualsivoglia delitto, ed anche scommunicato, non si sarà emendato, gli si applichi più aspra correzione; cioè si proceda contro di lui alla pena delle battiture. Che se neanche per tal modo si sarà convertito, ed anzi (che mai non avvenga!) levatosi in superbia voglia anche difendere anche le sue azioni; allora l’Abbate operi da sapiente medico. Se porse lenitivi, unguenti di esortazioni, medicamenti di scritture divine, e in ultimo il fuoco della scommunica o le ferite delle battiture, e già a niente vide tornare la sua industre carità; adoperi per lui anche, ciò ch’è maggior di ogni cosa, l’orazione sua e di tutti i Monaci; affinché il Signore, che è onnipotente, ridoni la salute all’infermo fratello. Che se neppure per questo mezzo si sarà risanato, allora finalmente l’Abbate usi il ferro del taglio, come dice l’Apostolo: Recidete da voi il maligno. — e Altrove: Se l’infedele va via, se ne vada; affinchè una pecora appestata non contamini tutta la greggia.

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