< La scoperta de l'America
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XIII XV

XIV.


E l’hai da sentì’ dì’ da chi c'è stato
     Si ch’edè la tempesta! so’ momenti,
     Che, caro amico, quanno che li senti,
     Rimani a bocca aperta, senza fiato.

Che lì, quanno che er mare s’è infuriato,
     Tramezzo a la battaja de li venti,
     Si lui te pô’ agguantà’ li bastimenti,
     Te li spacca accusì, com’un granato.

Eh!, cor mare ce s’ha da rugà’ poco...
     Già poi, dico, nun serve a dubitallo,
     Ma l’acqua è peggio assai peggio der foco.

Perchè cor foco tu, si te ce sforzi
     Co’ le pompe, ce rivi tu a smorzallo;
     Ma l’acqua, dimme un po’, co’ che la smorzi?


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