< La scoperta de l'America
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XLIII XLV

XLIV.


Cusì j’avrebbe detto a quel’ingrato!
     Invece quello... quello ch’era un santo
     Arimase accusì, cór core sfranto,
     Senz’uno che l’avesse consolato.

E quelli che je s’ereno rubato
     La scoperta, l’onori, tutto quanto,
     Nun je diedero pace, insino a tanto
     Che loro nu’ lo veddero schiattato!

Eh! l’omo, tra le granfie der distino,
    Diventa tale e quale a un giocarello
    Che te capita in mano a un regazzino:

Che pô esse’ er più bello che ce sia,
    Quanno che ci ha giocato un tantinello,
    Che fa? Lo rompe, e poi lo butta via.


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