< La scoperta de l'America
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Sonetto XXII
◄ | XXI | XXIII | ► |
XXII.
Ma lui che, quanto sia, già, c’era avvezzo
A parlà’ pe’ convince’ le persone,
Je fece, dice: — Annamo, co’ le bone,
Venite quì... spaccamo er male in mezzo...
È vero, sì, se tribola da un pezzo...
Percui per arisorve’ ’sta quistione
Nun c’è antro che fa’ ’sta convenzione
Che a me me pare sia l’unico mezzo:
Che noi p’antri du’ giorni annamo avanti,
E si proprio, percristo!, nun c’è gnente
Se ritrocede indietro tutti quanti.
Ve capacita? — Quelli ce pensorno...
— Be’, dice, so’ du’ giorni solamente...
Be’ je fecero: annamo!... E seguitorno.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.