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SCENA II.
Un’altra parte dell’isola.
Entra Calibano. con un fastello di legna.
Si ode rumoreggiare il tuono.
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stridere e mi perseguono ed al fine |
Se fossi ora in Inghilterra, come ci sono stato |
È un ritornello adattatissimo per il trasporto |
delle vostre quattro zampe; già che è stato |
questa bevuta sarà capace di levargli la feb‐ |
Stefano. |
Tira fuori Trinculo di sot‐ |
di Xeres che i marinari avevano buttato in |
ho nascosto il mio vino. Come va, vitello, ti |
Calibano. |
Calibano. |
Calibano. |
- ↑ [p. 184 modifica]Il nome di Trinculo deve essere stato suggerito a Guglielmo Shakespeare da qualche canzone di marinaio napoletano. Benedetto Croce mi faceva osservare, infatti, un vecchio ritornello dialettale che suonava così:
Tríncule, míncule
spilli e spillone.... - ↑ [p. 184 modifica]Verso la fine del secolo XVI era tornato dal Catay dove aveva compiuto un avventuroso viaggio il Frobisher, e aveva portato con sè alcuni indigeni di quel regno lontano, i quali devastavano una grande curiosità fra gli abitanti di Londra: ma per un raffreddore preso sulla nave che li conduceva in Europa morirono quasi subito appena furono sbarcati in Inghilterra. La relazione di quel viaggio e la descrizione di quelli indiani con relativa storia della loro morte fu pubblicata in un volume in-4º dal Frobisher, nel 1578.