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AVVERTENZA.
La zecca di Bologna, che conta sei secoli e mezzo di vita e una produzione di oltre 1170 tipi di monete, non trovò fin qui chi si addossasse il pesante incarico di illustrarne, con un lavoro completo, la storia ed i prodotti. Solo vi si era accinto, sullo scorcio del secolo passato, Guidantonio Zanetti, l’illustratore delle monete italiane, con un’opera rimasta incompleta fin dal principio, ma che, se continuata collo stesso metodo (e gli studi del tempo se ne accontentavano) non avrebbe corrisposto alle giuste esigenze dell’oggi.
L’illustrazione che presentiamo ai numismatici è fatta sulla guida dei moltissimi documenti che offrivano gli Archivi bolognesi e sull’esame dei medaglieri: dei primi, tutta la serie dei contratti di locazione dell’officina, dei patti cogli incisori dei conii, delle gride, dei decreti, delle lettere dell’ambasciatore bolognese in Roma agli Assunti di Zecca. Gli studiosi d’arte vi troveranno abbondanti notizie sugli incisori delle impronte, tra i quali il Francia, il Magnani, il Menganti, i Provagli e su parecchie medaglie bolognesi, di cui non si conoscevan gli autori. Abbiamo cercato, vista la vastità dell’argomento, di essere chiari e concisi, anche nella forma, per non stancare il lettore. Perciò citeremo nel contesto del nostro scritto i soli documenti pili importanti limitandoci a riportare per intero nella parte seconda quelli più notevoli e che non potrebbero esser trascritti nella prima parte. Nella terza saranno descritti tutti i tipi e le varianti che ci fu dato conoscere delle monete bolognesi, ordinate secondo consigliavano i documenti. Questa parte del nostro lavoro ci è stata grandemente facilitata per la cortese cooperazione del sig. cav. prof. Costantino Luppi che mise a nostra disposizione le descrizioni delle monete edite nelle diverse opere a stampa e che ringraziamo pubblicamente. Aiuto e comunicazioni di monete inedite e di varianti ebbimo da direttori di medaglieri pubblici e da raccoglitori privati, quali i signori Francesco ed Ercole Gnecchi, prof. Edoardo Brizio, dott. Luigi Frati, prof. Solone Ambrosoli, dott. Arsenio Crespellani, prof. Carlo Malagola, ai quali ci professiamo gratissimi.
Ci lusinghiamo di aver reso, colla presente monografia, un servigio alla scienza numismatica, colmando la lacuna forse pili grande che si lamentasse nella serie delle illustrazioni delle zecche italiane, che tanta parte sono della nostra storia politica e artistica, e, in considerazione della difficoltà e vastità dell’argomento, chiediamo venia per le mende nelle quali fossimo involontariamente incorsi.
Bologna, Marzo 1897.
F. Malaguzzi.