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Arturo Graf - Le Danaidi (1903)
Tempio distrutto
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TEMPIO DISTRUTTO
Questa di magri citisi, di lente
Ginestre e d'orni screzïata altura
Sacra a un nume già fu, quando Natura
I voti udiva della umana gente.
Allora intorno al dittero nitente
Frondeggiando crescea la selva oscura,
E da quel greppo scaturia di pura
E tersa onda lustrale una sorgente.
E qui traeano al novo sole i cori
Delle danzanti la gioconda offerta
Di bianchi pani e d'odoranti fiori.
Squallido e sgombro giogo or la deserta
Luna contempla, e tra le balze e i fori
Le sacre pietre sparse giù per l'erta.
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