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O SACRO GANGE
O sacro Gange, o dalle lucid'are
D'Imalaja, con lungo avvolgimento,
Prospero d'acque, poderoso e lento,
Pe' verdi piani discendente al mare;
Perchè nell'ombra delle selve antiche
Cui tu nodrisci generoso e pio,
Perchè lunghesso le tue sponde apriche
Erra così sovente il pensier mio?
E quando in ciel divampa il giorno, e quando
Si spegne, l'onda di lontan venuta,
L'onda che passa, attonito saluta,
Con religioso ossequio interrogando?
Forse nell’erma età, quando all’errore
Lungo dei casi era ancor novo il mondo,
Forse un oscuro mio progenitore
Lungo le rive tue visse errabondo?
E dopo tal di secoli funesta
Ruina immensa e di sciagure ignote,
Di te nel cor dell’ultimo nepote
La confusa memoria anco si desta?