< Le Danaidi
Questo testo è completo.
Note
Libro terzo - Commiato




NOTE











1. Dei cinque sonetti raccolti sotto questo titolo, il primo e il secondo furono già stampati nella terza edizione di Medusa, Torino, 1890; ma prendono qui il luogo che più ad essi conviene.

2. Di un viaggio oceanico di Ulisse fanno variamente ricordo Plinio, Solino, Claudiano. È a tutti noto il meraviglioso racconto di Dante, Inf. xxvi, intorno al quale v. Schueck, Dante’s classische Studien, nei Neue Jahrbücher für Philologie, vol. xcii, e Moore, Studies in Dante, serie 3ª, Oxford, 1903, pp. 118-9. Si discusse circa il sentimento di Dante in narrare il folle volo e farne giudizio. V. Finali, Cristoforo Colombo e il viaggio di Ulisse nel poema di Dante, Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari, N. 23, Città di Castello, 1895. In un breve componimento intitolato Ulysses, il Tennyson fa che l’eroe si lagni della inerte sua vita ed esprima il proposito d’imprendere nuovo viaggio, avventurandosi nell’estremo occidente. Un Ultimo Viaggio di Ulisse inserì di recente il Pascoli nei Poemi conviviali, Bologna, 1904.

3. Quando, sono ora molt’anni, io visitai quel tratto di costa del Mar Nero dove fu relegato Ovidio, pei tristi campi ricordati dall’infelice poeta erravano numerosi pastori di razza mongolica. Non so se vi errino ancora.

4. È questa, in sostanza, la leggenda del monaco Felice, narrata da più e più scrittori del medio evo, ripetuta da parecchi poeti moderni, e viva tuttora nelle tradizioni popolari di molta parte d'Europa. V. Gehring, Islendzk Aeventyri, Halle a. S., 1882-4, vol. II, pp. 120-2, dove sono date in proposito le indicazioni opportune. La mitologia cristiana non è di certo così poetica come fu la pagana; ma ha pure la sua poesia, alla quale può sempre attingere l'arte. Che cosa s'abbia propriamente a intendere per mitologia cristiana non si può certo dire in poche parole, e, a ogni modo, non è qui luogo a discuterne.

5. Questi versi mi furono in parte suggeriti da un noto quadro di Arnoldo Böcklin.

6. Delle virtù della ruta gran cose dissero gli antichi e seguita a dire il popolo anche ora. Forse nel nome greco ῥυτή è un accenno a virtù salvatrice, o riparatrice.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.