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Egregio Signore,
in un lungo e complesso lavoro di traduzione come quello delle Sylvae del Poliziano, che consta di circa quattromila versi, era facile incorrere in qualche inesattezza e svista.
Mentre, a rendere la mia fatica sempre piúFonte/commento: norm. accetta agli studiosi, io vo qua e là correggendo o modificando, nell’ipotesi lontanissima d’una seconda edizione, prego intanto la S.V. di prender nota nell’esemplare che possiede delle varianti che seguono:
Pag. 3, v. 9.
Con volubile giro il piè discioglie.
Pag. 4, v. 10.
E dove eccelso platano con densa
Piacevol ombra vigila:, ecc.
Pag. 4, v. 15.
Il gattice verdeggia, ecc.
Pag. 5, vv. 28-30.
Fatte le querce intente a quelle note
GiúFonte/commento: norm. dalle balze corrono, ed il Pelio
La sua di fronde orbata cima scuote.
Pag. 11, vv. 84-86.
E t’offron la multifora zampogna
Per disposare la canzone al suono,
T’offron di Pandïon gli augelli, insieme
Col digradante, ecc.
Pag. 21, v. 265.
Chiamerà; quindi con allegri salti
Pag. 30, vv. 424-25.
E nel mentre ch’Enea seco rapisce
[Lx xxxxx] nella pugna arcadi schiere,
Pag. 37, v. 557.
Sovra il tronco muscoso; ecc.
Pag. 114, vv. 345-346.
. . . . Onde al fanciullo un vasto
Ingegno procedette, ecc.
Pag. 125, v. 547."
Ahimè! per nulla mosso; e Dolon còlto
Pag. 172-73, vv. 354-59
. . . . . . Erofile, dell’Ida
Stirpe, e Sabbi dottissima, e Demofila.
E Figo, e Manto, e Fennide indovina,
Femonoe pitonessa che la vita
All’esametro dié, Carmenta madre,
E Deifobe annosa a Glauco figlia.
Pag. 183, v. 541.
Qua e là in fuga le stelle in ciel vediamo
Pag. 207, vv. 968-969.
Rose pierie coglie, onde l’audace
CupídoFonte/commento: norm. serti a’ propri crini intrecci;
Pag. 215, v. 1107.
Oscuro; e te piú ch’altri mai protervo,
A quei gentili poi che si compiaceranno comunicarmi le loro osservazioni su questo o quel passo, o darmi consigli, io sarò infinitamente grato.
Con osservanza.
Perugia, dicembre 1902.
LUIGI GRILLI.