< Le poesie di Catullo
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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Chi potrà mai veder, chi mai succhiarsela,
     Fuor che un mangione, un biscazziere, un sudicio,
     Che un Mamurra abbia quanto pria la Gallia
     Chiomata aveasi e l’ultima Britannia?

     5Romolo buggeron, ciò vedi e tolleri?
     E costui pettoruto e soperchievole
     Se la spasseggerà per tutti i talami,
     Come Adoncello o colombello candido?
     Romolo buggeron, ciò vedi e tolleri?
     10Bardassa, ingordo, biscazzier sei proprio.
     Tu dunque, o capitano unico, all’ultima
     Isola occidental facesti il valico,
     Perchè codesto sciupacchiato bischero
     Si pappasse migliaja di sesterzj?
     15Qual liberalità del par malefica?
     Sciupò forse e diè fondo a un picciol gruzzolo?
     Prima sbocconcellossi il patrimonio,
     Poi la preda del Ponto, indi l’iberica,
     Cui pur troppo conosce il Tago aurifero.
     20E temono costui Gallie e Britannie?
     E covate un tal serpe? È ad altro egli abile
     Che a pacchiar grassi patrimonj? O suocero
     E genero potenti, e a questo titolo
     Tratto avete lo stato a precipizio?


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