< Le poesie di Catullo
Questo testo è stato riletto e controllato.
Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
5
4 6


Godiamo, o Lesbia, mia Lesbia, amiamo,
   E de’ più rigidi vecchi i rimproveri
   3Meno d’un misero asse stimiamo.

Tramontar possono gli astri e redire:
   Noi, quando il tenue raggio dileguasi,
   6Dobbiam perpetua notte dormire.

Baciami, baciami, vuo’ che mi baci;
   A cento scocchino, a mille piovano
   9Qui su quest’avida bocca i tuoi baci.

E poi che il numero sfugge a noi stessi,
   Baciami, baciami, sì che l’invidia
   12Non frema al còmputo de’ nostri amplessi.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.