< Le poesie di Catullo
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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Dunque, o Veranio, tu che de’ miei
     Amici innumeri il primo sei,

Tornasti ai patrj lari, all’affetto
     Fraterno, al tenero materno petto?

5Tornasti? O annunzio felice! Or io
     T’udrò al tuo solito, Veranio mio,


Narrar le iberiche terre, le genti
     C’hai visto incolume, l’opre, gli eventi,

Mentre all’amabile tuo volto io fiso
     10Andrò baciandoti la bocca e il viso.

Oh qual degli uomini più lieti, quale
     A me lietissimo può dirsi uguale?

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