< Le poesie di Catullo
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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Se annusar debba a Emilio, per gli Dei,
     La bocca o il deretan dir non saprei:

Niente ha dell’uno più pulito, niente
     Ha dell’altra più sozzo e più fetente.

5A conti fatti è quello il men cattivo,
     Se non altro, perchè di denti è privo;

Quella gli ha enormi, e sembra a dirittura
     Cassa intarlata di vecchia vettura;


E un’apertura ha così laida e sconcia,
     10Qual di mula che pisci ardente cioncia.

Eppur fa il mangiacuori e il damerino!
     O perchè non lo mandano al mulino?

Perchè non dir ch’egli a leccare è nato
      Le marce lacche d’un becchin malato?


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