< Le poesie religiose (1895)
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Crepuscolo Un giudizio di G. Trezza

ALTA QUIES






Bianco fra’ nericanti orti il villaggio
     Posa ne la quieta alba lunare;
     Addormentato sotto al niveo raggio
                    Palpita il mare.

O bella pace, agl’innocenti petti
     Solo nel sonno e per brev’ora scendi;
     Su l’egre cure, su’ mordaci affetti
                    L’ala distendi.

Te la terra, te il ciel chiama, te quanti
     Ansan fra’ gorghi della vita assorti;
     Te, sorda a’ voti de’ pugnaci amanti,
                    Godono i morti.


A te, del sonno e della morte figlia,
     Drizzi il vano desio l’età rubella;
     Con le tue labbra alfin tu le mie ciglia
                    Stanche suggella.

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