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IDILLIO.
Essi, là in alto, seduti
Dove la balza è più sgombra;
Io, rannicchiato nell’ombra,
4Sotto questi alberi muti.
Erravan lievi, fugaci,
Pel ciel le nuvole, ed essi
Reiteravan gli amplessi,
8Centuplicavano i baci.
Eva dicea: Mio tesoro!
Mia vita! diceva Adamo;
E questi a quella: Ti amo!
12E quella a questo: T’adoro!
E confondendo l’alterno
Sospiro in voci supreme,
Talor dicevano insieme:
16Oltre la vita! in eterno!
Oh, numi! chi d’improvviso,
Quando più stavo in ascolto,
Chi d’improvviso, nel folto,
20Rise d’un sì sconcio riso?
D’un riso sì sbardellato,
E insolito in queste bande,
Che il bosco, quant’egli è grande,
24Ne parve scandolezzato?
Non io, non io certamente;
Perchè, se talvolta rido,
Ne attesto Giove e Cupido,
28Io rido sommessamente.
Non io, non io, ve lo giuro,
Impenitente e digiuno
Sognatore; — ma qualcuno,
32Oh, qualcuno di sicuro.