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L’USIGNUOLO.
Nel bosco, ov’è più folto,
Seggo smarrito e solo,
E gorgheggiare ascolto
4Fra i rami un usignuolo. —
Oh, come tutte omai
Le vili cose e vane,
Che delirando amai,
8Mi pajono lontane! —
Non alito fugace
Vola tra pianta e pianta:
Lo scuro bosco tace
12E l’usignuolo canta.
Canta sì dolcemente,
Ch’ogni ricordo infesto,
Ogni pensier molesto,
16Mi fugge dalla mente.
Canta con tanto ardore
E tanto rapimento,
Che liquefar mi sento
20Per tenerezza il core.
Torno all’età mia verde,
Torno a’ miei dolci sogni:
Il dì rinasce ed ogni
24Tetro vapor disperde.
Vedo una dolce riva,
Vedo vallette ascose,
E fonti d’acqua viva,
28E rose, rose, rose....
Ma un vento diaccio e fosco
Turba la cara pace:
Rabbrividisce il bosco
32E l’usignuolo tace.
Son tutto solo in fondo
Alla boscaglia scura....
Nel petto fremebondo
36Il cor mi si spaura.