< Le rime di M. Francesco Petrarca
Questo testo è incompleto.
Sonetto XLII Canzone XI

CANZONE X.


N
On al suo amante più Dïana piacque,

Quando per tal ventura tutta ignuda
La vide in mezzo delle gelid'acque;
Ch’a me la pastorella alpestra, e cruda
5Posta a bagnar un leggiadretto velo,
Ch’a Laura il vago, e biondo capel chiuda;
Tal, che mi fece or quand’egli arde il cielo,
Tutto tremar d’un amoroso gielo.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.