< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CCCIII Sonetto CCCV

SONETTO CCCIV.


D
A’ più belli occhi, et dal più chiaro viso

     Che mai splendesse, et da più bei capelli,
     Che facean l’oro e ’l sol parer men belli,
     4Dal più dolce parlare et dolce riso,
Da le man’, da le braccia che conquiso
     Senza moversi avrian quai più rebelli
     Fur d’Amor mai, da’ più bei piedi snelli,
     8Da la persona fatta in paradiso,
Prendean vita i miei spirti: or n’à diletto
     Il Re celeste, i Suoi alati corrieri;
     11Et io son qui rimaso ignudo et cieco.
Sol un conforto a le mie pene aspetto:
     Ch’ella, che vede tutt’i miei penseri,
     14M’impetre grazia, ch’i’ possa esser seco.

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