< Le rime di M. Francesco Petrarca
Questo testo è incompleto. |
Sonetto CCLV
◄ | Sonetto CCLIV | Sonetto CCLVI | ► |
SONETTO CCLV.
I
’ mi soglio accusare, et or mi scuso, Anzi me pregio et tengo assai più caro,
De l’onesta pregion, del dolce amaro
4Colpo, ch’i’ portai già molt’anni chiuso.
Invide Parche, sì repente il fuso
Troncaste, ch’attorcea soave et chiaro
Stame al mio laccio, et quello aurato et raro
8Strale, onde morte piacque oltra nostro uso!
Chè non fu d’allegrezza a’ suoi dì mai,
Di libertà, di vita alma sì vaga,
11Che non cangiasse ’l suo natural modo,
Togliendo anzi per lei sempre trar guai
Che cantar per qualunque, e di tal piaga
14Morir contenta, et viver in tal nodo.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.