< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CCLX Sonetto CCLXII

SONETTO CCLXI.


L
Evommi il mio penser in parte ov’era

     Quella ch’io cerco, et non ritrovo in terra:
     Ivi, fra lor che ’l terzo cerchio serra,
     4La rividi più bella et meno altera.
Per man mi prese, et disse: - In questa spera
     Sarai anchor meco, se ’l desir non erra:
     I’ so’ colei che ti die’ tanta guerra,
     8Et compie’ mia giornata inanzi sera.
Mio ben non cape in intelletto humano:
     Te solo aspetto, et quel che tanto amasti
     11E là giuso è rimaso, il mio bel velo. -
Deh perchè tacque, et allargò la mano?
     Ch’al suon de’ detti sì pietosi et casti
     14Poco mancò ch’io non rimasi in cielo.

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