< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CCLXXXIV Sonetto CCLXXXVI

SONETTO CCLXXXV.


O
giorno, o hora, o ultimo momento,

     O stelle congiurate a ’mpoverirme!
     O fido sguardo, or che volei tu dirme,
     4Partend’io per non esser mai contento?
Or conosco i miei danni, or mi risento:
     Ch’i’ credeva (ahi, credenze vane e ’nfirme)
     Perder parte, non tutto, al dipartirme;
     8Quante speranze se ne porta il vento!
Chè già ’l contrario era ordinato in cielo,
     Spegner l’almo mio lume ond’io vivea,
     11Et scritto era in sua dolce amara vista;
Ma ’nnanzi agli occhi m’era post’un velo
     Che mi fea non veder quel ch’i’ vedea,
     14Per far mia vita sùbito più trista.

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