< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CLXXIII Sonetto CLXXV

SONETTO CLXXIV.


I
Dolci colli ov’io lasciai me stesso,

     Partendo onde partir già mai non posso,
     Mi vanno innanzi et emmi, o nor’ adosso
     4Quel caro peso ch’Amor m’ha commesso.
Meco di me mi meraviglio spesso;
     Ch’i’ pur vo sempre, e non son’ anchor mosso
     Dal bel giogo più volte indarno scosso:
     8Ma com’ più men’allungo, e più m’appresso.
E qual cervo ferito di saetta
     Col ferro avvelenato dentr’ al fianco,
     11Fugge, et più duolsi quanto più s’affretta;
Tal’ io, con quello stral dal lato manco
     Che mi consuma, e parte mi diletta;
     14Di duol mi struggo, e di fuggir mi stanco.

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