< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto CLXXXVIII Sonetto CXC

SONETTO CLXXXIX.


D
Odici donne onestamente lasse,

     Anzi dodici stelle, e ’n mezzo un Sole
     Vidi in una barchetta allegre, e sole,
     4Qual non so s’altra mai onde solcasse;
Simil non credo che Giason portasse
     Al vello onde’ggi ogni uom vestir si vole;
     Nè ’l Pastor di che ancor Troja si dole;
     8De’ qua’ duo tal romor’ al mondo fasse.
Poi le vidi in un carro trionfale,
     E Laura mia con suoi santi atti schifi
     11Sedersi in parte, e cantar dolcemente:
Non cose umane, o vision mortale.
     Felice Autumedon, felice Tifi,
     14Che conduceste sì leggiadra gente!

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