< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto LXII
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SONETTO LXII.
S
E bianche non son prima ambe le tempie, Ch’a poco a poco par, che ’l tempo mischi;
Securo non sarò, bench’io m’arrischi
4Talor', ov’Amor l’arco tira, ed empie.
Non temo già, che più mi strazi, o scempie,
Nè mi ritenga, perch’ancor m’invischi;
Nè m’apra il cor, perchè di fuor l’incischi,
8Con sue saette velenose, ed empie.
Lagrime omai da gli occhi uscir non ponno;
Ma di gir infin là sanno il viaggio;
11Sì, ch’appena fia mai chi ’l passo chiuda.
Ben mi può riscaldar il fiero raggio,
Non sì, ch’i’ arda; e può turbarmi il sonno,
14Ma romper nò, l’imagine aspra, e cruda.
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