< Le rime di M. Francesco Petrarca
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Sonetto VI Sonetto VIII

SONETTO VII.


L
A gola, e ’l sonno, e l’oziose piume

     Hanno del mondo ogni virtù sbandita,
     Ond’è dal corso suo quasi smarrita
     4Nostra natura vinta dal costume;
Ed è sì spento ogni benigno lume
     Del ciel, per cui s’informa umana vita;
     Che per cosa mirabile s’addita
     8Chi vuol far d’Elicona nascer fiume.
Qual vaghezza di Lauro? qual di Mirto?
     Povera, e nuda vai, Filosofia,
     11Dice la turba al vil guadagno intesa.
Pochi compagni avrai per l’altra via;
     Tanto ti prego più, gentile spirto,
     14Non lassar la magnanima tua impresa.

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