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PAX.
Una donna velata e frettolosa
giunse là dove un popolo ribelle
un altro urgeva; e l’asta contro l’asta
cozzava, e correa sangue, tenebrosa
fiumana al lume delle rare stelle.
Protese ella le mani e sclamò: — Basta!
Da lungi allora, scarmigliate, a torme,
venner le madri, e curve sul terreno
tersero il sangue e i vulnerati forti
sorressero... La notte sull’informe
ruina, e delle fiaccole al baleno
un volto esangue o un cumulo di morti.
Non più, d’intorno agli stendardi eretti,
squilli e ruggir d’inferocita gente.
Solo qualche sospiro udiano i cieli
muti, o l’ansar degli anelanti petti.
Quando il dì sorse, vòlta ad oriente
gittò, la donna frettolosa, i veli,
e apparve bianca e sorridente al sole.
La parola che disse unica e pura
echeggiò delle valli nel profondo,
suscitò rose alle cruente aiole,
mèssi ne’ solchi, e dalla insania oscura
della guerra, impetrò libero il mondo.