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VI. — Le profezie delli casi, over quistioni
Profezie - V Profezie - VII


VI. - PROFEZIE DELLI CASI1, OVER QUISTIONI.

Delle lanterne.

Le feroce corna de’ possenti tori difenderanno la luce notturna dall’impetuoso furor de’ venti.


Delle piume ne’ letti.

Li animali volatili sosterran l’omini colle lor propie penne.


Del pettine nel telaio.

Molte volte la cosa disunita fia causa di grande unizione — cioè il pettine, fatto dalla disunita canna, unisce le fila nella seta.


Il filatoio da seta.

Sentirassi le dolente grida, le alte strida, le rauche e infìocate voce di quei che fieno con tormento ispogliati, e al fine lasciati ignudi e sanza moto: e questo fia per causa del motore, che tutto volge.


Del lino che fa la carta de cenci.

Sarà reverito e onorato e con reverenzia e amore ascoltato li sua precetti, di chi prima fu splezzato, straziato e martorizzato da molte e diverse battiture.


Li omini che van sopra i alberi.

Andando in zoccoli. — Saran si grandi i fanghi che li omini andranno sopra li alberi de’ loro paesi.


De’ dadi.

Vederassi l’ossa de’ morti, con veloce moto, trattare la fortuna del suo motore — i dadi.


Del navicare.

Vedrassi li alberi delle gran selve di Taurus e di Sinai, Apennino e Talas scorrere per l’aria da oriente a occidente, da aquilone a meridie, e portarne per l’aria gran moltitudine d’omini.

Oh quanti voti! oh quanti morti! oh quanta separazion d’amici e di parenti! oh quanti fien quelli che non rivedranno più le lor provincie, nè le lor patrie, e che morran sanza sepoltura, colle lor ossa sparse in diversi siti del mondo!

  1. Sottintende dei casi che posson stare in natura, in contrapposto a quelli che seguono.
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