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F. — Il modo di vestire le figure.
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CHE COSA DEVE CONOSCERE IL PITTORE.

F - IL MODO DI VESTIRE LE FIGURE.
... il panno è fatto per vestire e circondare con grazia le membra, e non empire in tutto di ventri o visciche sgonfiate...

Tratt. d. Pittura, Ludwig, 532.





IL MODO DI VESTIRE

LE FIGURE




De li panni che vestono le figure e pieghe loro1.

Li panni che vestano le figure debbono avere le loro pieghe accomodate a cingere le membra da loro vestite, ’n modo che nelle parte alluminate non si ponga pieghe d’ombre oscure, e nelle parte ombrose non si faccia pieghe di troppa chiarezza, e che li lineamenti d’esse pieghe vadino in qualche parte circondando le membra da loro coperte e non con lineamenti che taglino le membra, non con ombre che sfondino più dentro che non è la superfizie del corpo vestito. E in effetto il panno sia in modo adattato che non paia disabitato, cioè che non paia un gruppamento di panno spogliato da l’uomo, come si vede far a molti, li quali



s’innamorano tanto delli varii aggruppamenti de varie pieghe che n’empiono tutt’una figura, dimenticandosi l’effetto perchè tal panno è fatto, cioè per vestire e circondare con grazia le membra dov’essi si posano, e non empire in tutto di ventri o visciche sgonfiate sopra li rilevi alluminati de’ membri. Non nego già che non si debba fare alcuna bella falda, ma sia fatta in parte della figura, dove le membra infra essi e ’l corpo raccogliono e ragunano tal panno2.

E sopra tutto varia li panni nelle storie, com’è nel fare in alcuni le pieghe con rotture affacciate3, e questo è ne’ panni densi; alcun panno abbia li piegamenti molli, e le loro volte non laterate4 ma curve, e questo accade nelle saie e rasse e altri panni rari, come tele, veli e simili; e farai ancora de panno di poche e gran pieghe, come nelli panni grossi, come si vede nelli feltri e schiavine e altri copertoi da letti.

E questi ricordi non dò alli maestri, ma a quelli li quali non vogliono insegnare, che certo questi non sono maestri, perchè chi non insegna ha paura che non gli sia tolto il guadagno, e chi stima el guadagno abbandona il studio, il quale si contiene nell’opere di natura, maestra de’ pittori, delle quali l’imparate si mettono in oblivione, e quelle che non son state imparate più non s’imparano.

Li abiti delle figure sieno accomodati all’età e al decoro, cioè che ’l vecchio sia togato, il giovane ornato d’abito che manco occupi il collo da li omeri delle spalle in su, eccetto quegli che fan professione in religione, e fugire il più che si pò gli abiti della sua età, eccetto che quando si scontrassino essere delli sopradetti, e non si debbono usare se non nelle figure ch’anno a somigliare a quelli che son sepolti per le chiese, acciò che si riservi riso nelli nostri successori delle pazze invenzioni degli uomini, ovvero che gli lascino admirazione della loro degnità e bellezza.

E io alli miei giorni m’aricordo aver visto, nella mia puerizia, li omini e piccoli e grandi avere tutti li stremi de’ vestimenti frappati in tutte le parti sì da capo come da piè e da lato; e ancora parve tanto bella invenzione, a quell’età, che frappavano ancora le dette frappe, e portavano li cappucci in simile modo e le scarpe, e le creste frappate, che uscivano delle principali cuciture delli vestimenti, di vari colori.

Di poi vidi le scarpe, berrette, scarselle, armi, che si portano per offendere, i collari de’ vestimenti, li stremi de’ giupponi da piedi5, le code de’ vestimenti, e in effetto infino alle bocche di chi volea parer belli, erano appontate di lunghe e acute punte6.

Nell’altra età cominciorno a crescere le maniche e eran talmente grandi che ciascuna per se era maggiore della vesta; poi cominciorno ad alzare li vestimenti intorno al collo tanto ch’alla fine copersono tutto il capo; poi cominciorno a spogliarlo in modo che i panni non potevano essere sostenuti dalle spalle, perchè non vi si posavan sopra.

Poi cominciorno a slongare sì li vestimenti che al continuo gli uomini avevano le braccia cariche di panni per non li pestare co’ piedi; poi vennero in tanta stremità che vestivano solamente fino a’ fianchi e alle gomita, e erano sì stretti che da quelli pativano gran supplicio e molti ne crepavano di sotto; e li piedi sì stretti che le dita d’essi si sopraponevano l’uno all’altro e caricavansi di calli.




  1. L. B. Alberti tratta brevemente questo argomento: Tratt. d. Pitt., L. II, cap. XXIV.
  2. Per esempio, tra le braccia e il busto.
  3. Pieghe spezzate e di molto rilievo.
  4. In linea retta.
  5. Li stremi da piedi de’ giupponi.
  6. Dalle punte d’ piedi fino alla bocca, gli eleganti eran tutti un frastaglio a punta!
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