Questo testo è completo.

maggio 1910 Catania

Egregio Avv. Luigi La Pegna Console Direttore della Corda Fratres,

Molte epigrafi ho scritto per Giovanni Bovio. Vi mando quella che a' mestieranti della politica e della letteratura non piacque. L'ho accresciuta dei quattro ultimi versetti d'occasione per fare onore all'opera di codesta gioventù generosa, e spero ne sarete contenti. Abbiatemi in ogni caso per il vostro.

GIOVANNI BOVIO
CITTADINO DI SPARTANA AUSTERITA'
FRA IL MERETRICIO MERCATARE DEI POLITICANTI;
PENSATORE SOLITARIO
FRA LO STREPITO DI COZZANTI DOTTRINE;
ARTEFICE POSSENTE DI STILE
FRA LA PRETENZIOSA NULLAGINE DEI PAROLAI;
TRAVERSO' IMPAVIDO
LE TORBIDE CORRENTI DEL SECOLO,
E NE USCI'PURO, A FRONTE ALTA,
CON L'ANIMO ILLUMINATO
DALLA FEDE CONFORTEVOLE
NELL'ASCENSIONE PERPETUA
DEL PENSIERO UMANO.

AL VENERATO MAESTRO
CONSACRANO QUESTO RICORDO
I CUORI AFFRATELLATI NEL CULTO DELLA SCIENZA E DELLA LIBERTA'.
Maggio MCMX.

Mario Rapisardi

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.