< Lettere (Andreini)
Questo testo è completo.
XX. Preghi d’honesto Amante.
Lettera XIX Lettera XXI

Preghi d’honesto Amante.


M
ENTRE, ch’io nel profondo delle miserie estreme vissi, trahendo in pianti, in gemiti, e ’n querele i giorni infelici, e le notti angosciose, facendo voi beata, delle miserie mie, vi contentaste, ch’io vivessi; ma hora, che vi mancano i modi, onde possiate, con nuovi tormenti affliggermi, voi volete ch’io muoia, parendovi, che sia grave, & eterno biasmo della vostra, crudeltà il vedermi vivo, e non poter ritrovar inventione di nuova ferità, per tormentarmi. Orsù io morrò, poiche così volete; ma sappiate, che non havrete vittoria allegra della mia morte, perch’io bramo tanto di morire, che morendo mi parerà di cominciar à vivere.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.