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LETTERE
DI
FRA PAOLO SARPI.
I. — A Monsignor Luigi Lollin.1
Ho sentito piacer grandissimo che il padre Fulgenzio abbi servito V. S. illustrissima conforme al suo debito e mio desiderio, e mi ritrovo molto obbligato per li favori che s’è degnata farli a mia contemplazione: quali abbenchè sieno molti, non mi ritirano dal supplicarla per altri nuovi; perchè in quest’anno il convento nostro di Asti è fatto stazione di molti amici miei, persone che per molte loro buone qualità sono meritevoli della grazia e servitù sua. Vengono al presente portatori di questa il padre fra Leone di Verona e il padre fra Guglielmo di Vinezia, e’ quali faranno benissimo note le sue virtù senza ch’io le narri: supplico V. S. illustrissima favorirli della sua grazia in qualche parte ancora, acciò veggano essergli grata la servitù mia. Credo che avrà sentito piacere della elezione del nostro Niccolò Morosino in Savio di Terra-ferma; sebben non se gli aggiunge nuovo ornamento, poichè di molto tempo innanzi è Savio anco di regione celeste. S’intende il viaggio della Santità di Nostro Signore;2 il qual mi fa molto rallegrare, dovendo attraere qua V. S. illustrissima, la quale desidero personalmente servire qualche giorno in questa città. Il che sperando, farò fine a questa mia baciandole la mano.
- Di Venezia, il 23 aprile 1598.
- ↑ Inedita. Dagli Archivi di Venezia. Il Lollino, a cui il Sarpi scriveva questa e più altre lettere, fu uomo assai dotto, nato nell’isola di Candia e, nel 1595, creato vescovo di Belluno. Di lui si hanno alla stampa più opere, e vuolsi che somministrasse materiali al Baronio per la compilazione de’ suoi Annali ecclesiastici. Fu molto amico dello storico Andrea Morosini, del quale scrisse la Vita.
- ↑ Sedeva allora l’ottavo Clemente, che in que’ giorni era in viaggio verso Ferrara, novamente acquistata; dove fece il suo ingresso a dì 8 di maggio.