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CXVIII. — A Filippo Duplessis Mornay
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CXVIII. — A Filippo Duplessis Mornay.1


Signor mio. Non ho voluto mancare di baciarle le mani con questa breve lettera; che servirà pure ad avvisarla, come dopo il mio arrivo, non mancai qui di raccomandare l’affare che l’è noto a tutti quelli che sono di qualche autorità in questo Stato. Sono appena cinque o sei giorni che la Repubblica di Venezia si rallegrò per lettera coi signori Stati delle Provincie Unite pel rifiuto da essi dato, facendo insieme conoscere il desiderio ch’essa nutre di entrare in qualche più stretta corrispondenza coi sopraddetti signori. E siccome sua eccellenza il principe Maurizio aveva pochi giorni innanzi raccomandata la detta Repubblica ai medesimi signori Stati, così una tal lettera venne molto a proposito: ed essendosi anche decretato di mandarvi qualche residente, avrete già inteso che un certo gentiluomo vi fu pure mandato da parte dei principi d’Allemagna. Voglia Iddio benedire le loro fatiche. Il signor di Winwod arrivò qui d’Inghilterra per istarvi come ambasciatore, coll’incarico di assicurare i signori principi di Cleves delle buone disposizioni del suo padrone e della sua assistenza nel caso che qualcuno volesse disturbarli nel loro giusto possesso. I detti signori principi hanno in mani tutto il paese, tranne la città di Julliers, dove Leopoldo ancora si mantiene, ma col quale tuttavia sembra che s’incominci a entrare in trattative. I signori Stati non permettono che l’arciduca Alberto si mescoli in ciò senza di loro ec.

Del ..... 1609.


Fine del primo Volume.

  1. È l’ultima fra le quattro lettere, dettate in lingua francese, della Corrispondenza già citata, le quali portino il nome di Carl. o Carol. Paul. o Pauli. Avendole noi riportate in questa raccolta unicamente perchè nulla mancasse di quanto può esercitare la curiosità e la critica dei nostri lettori, ci crediamo in debito di far noto ciò che in tale proposito scrivevasi da un erudito a cui l’editore avea dato commissione di esaminare e spogliare la sopraddetta Corrispondenza. “Delle dieci lettere (egli scrive) che ne ho trascelte e vi mando, quattro sono inscritte sotto il nome di Carl. Pauli o Carol. Pauli, invece di Padre Paolo, cui Duplessis Mornay e gli amici suoi chiamano indifferentemente nel loro Carteggio il padre Paolo, o monsieur Carl. Paul, ma non mai Fra Paolo. Per me, non v’ha dubbio alcuno che Carl. Paul o Carol Pauli non sieno la cosa stessa che il padre Paolo: io l’argomento non solo dai soggetti trattati e dallo stile dello sue lettere, ma benanche dalle risposte che gli vengono fatte da Duplessis Mornay e dagli intermediari che le vanno trasmettendo, e che chiaramente lo designano colle qualità che son proprie del padre Paolo. Sono esse lettere parte in francese e parte in latino. Ho aggiunta alla fine dell’estratto una decima lettera, stampata dall’editore come frammento di una lettera scritta da Venezia ed anonima. Questo frammento è posto nella Corrispondenza sotto la data medesima, e tien dietro immediatamente alla seconda lettera di Karol. Pauli, del 14 febbraio 1609.„


Note

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