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II.
IN UN ALBO
Ancor mi ride ne la fantasia
L’onesto sguardo, o giovinette, e il viso
E de le vostre inchine fronti il riso;
4E ad altri dí la mente si disvia
Quando m’apparve amor cosa celeste;
E con sospir strisciare odo una veste
Bianca tra i fiori al lume de la luna,
8Mesco mormorii dolci a l’aria bruna.
Povero peregrino in chiusa valle,
Timido de la notte erma tra i sassi,
Se leva gli occhi su del monte a i passi
12Ond’è calato e vede le sue spalle
Ancor vestite del soave raggio,
Pensa il principio del lontan viaggio
E del luogo natio la primavera
16Ed il foco paterno in su la sera.
Al sole al verde a gli amorosi vènti,
A le dolci armonie pe ’l mondo sparte
Sospira il cuor; ma la bufera in parte
20Mi respinge ove infuriano i viventi
Odî e amor di mill’anni e da le tombe
Sorgono accenti d’ ira e suon di trombe.
Non uditeli voi, ma pure e liete
24De la fugace rosa il fior cogliete.